Una giornata sul Garda

31 January 2025
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31 January 2025 claudiociseria

Ci sono giorni nei quali la fotografia naturalistica regala sorprese che ripagano le attese, le levatacce all’alba e il freddo pungente delle prime ore del mattino. Giorni in cui cerchi certi soggetti e poi ne trovi altri, in cui quel pizzico di fortuna ti porta al posto giusto nel momento giusto, dandoti una spinta di fiducia in più.

Il caso di fermarsi su una panchina a mangiare un panino e noto un movimento veloce tra le rocce… E’ lui, il passeriforme che da tanto tempo sto sperando di vedere ed immortalare almeno decentemente. Si mostra, in tutto il suo splendore. E’ tranquillo, sta cercando qualcosa da mangiare, è impegnato. Riesco così a montare l’attrezzatura e fare i primi scatti.

La giornata parte bene, per come sono fatto potrei anche tornare a casa, sono contento… mi trattiene il fatto di aver fatto molti chilometri e deciso di attendere il tramonto.

Cambio posto, mi muovo di qualche chilometro in auto. Scendendo, a pochi metri nell’erba vedo un piro piro piccolo, intento a nutrirsi. Oggi non sono un pericolo. Mi abbasso, striscio nell’erba bagnata, forse un po’ nel fango. Scatto molte foto finché un cane, sopraggiungendo, lo fa scappare. Ne esco infangato ma felice: la luce è bella, gli scatti sembrano a fuoco e qualcosa di interessante per la mia nuova storia c’è di sicuro.

Inizio a camminare lungo il lago, percorro qualche chilometro. Nulla di particolare, solo qualche passeriforme poco collaborativo che si nasconde subito. Decido per una veloce pausa pranzo prima di rimettermi in cammino.

È primo pomeriggio, l’esperienza mi dice che ci sarà poco movimento, ma continuo a camminare. Osservo, cerco con il binocolo alla mano per ingrandire soggetti lontanissimi cercando di identificarli. Torno sui miei passi e riprendo l’auto: devo spostarmi di più.

Il sole invernale inizia ad abbassare la sua intensità. Trovo alcuni posti che, nelle giuste condizioni, potrebbero essere perfetti per raccontare il lago nella sua essenza. Me li segno, ci tornerò, forse.

Poi vedo qualcosa, lontano. Decido di camminare ancora, non ho alternative migliori e il tempo per raggiungere altri posti sta per scadere. Percorro altra strada a piedi, avanti e indietro. L’attrezzatura inizia a farsi sentire e con essa il pensiero che la giornata possa essere finita.

Non sembra così, devo solo aspettare e lasciare che la calma del lago faccia la sua parte.

Al ritorno in auto il tracking gps indica 10km a piedi ed io sono felice.

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