Il reportage di Vincent Munier mi fece innamorare del bue muschiato, simbolo di resistenza nella tundra norvegese. Questi animali, reliquie dell’era glaciale, sopravvivono in condizioni estreme, ispirando il mio rispetto e il desiderio di fotografarli nuovamente.
Val Roseg
Dopo dieci anni, sono tornato in Val Roseg – Pontresina. Ho notato un aumento delle cince more e una diminuzione delle altre specie. Nonostante le difficoltà, sono riuscito a fotografare tre specie. L’attrezzatura moderna permette di scattare con ISO alti, mantenendo la qualità delle immagini.
Le cicatrici della Terra
Un piccolo progetto foto/video sui calanchi, visitati più volte per capire come rappresentarli al meglio. Ho cercato il contrasto tra luce e ombra come protagonista, richiedendo un notevole sforzo logistico. Volevo catturare la loro bellezza primordiale, creando immagini coerenti. Un omaggio a queste cicatrici indelebili della nostra terra.
Un giorno a caso
Per l’entry di questo mese avevo preparato un altro articolo, ma poi ho trovato interessante raccontare questa esperienza recente, in cui mi sono mosso senza pianificare nulla.
Il titolo: “Un giorno a caso”. Senza piani, sono partito per una destinazione ispiratrice, sperando nella fortuna. Inizialmente scettico per l’atmosfera grigia, ho cambiato idea entrando in una coltre di nebbia che si diradava lentamente, rivelando il sole. La scelta improvvisata si è rivelata vincente, permettendomi di ottenere scatti imprevisti, inclusi quelli dal drone in 16:9 con bande nere
Autunni passati
L’autunno è stato difficile: dopo il bramito, un incidente alla schiena, un’influenza e poi il COVID mi hanno impedito di fotografare le bellezze autunnali. Propongo quindi foto degli anni precedenti, scattate in sei luoghi dell’Appennino Tosco-Emiliano. Spero in un anno migliore.
Il Re dei boschi
La mia prima esperienza nei boschi ad ascoltare il bramito del cervo è stata primordiale e coinvolgente. Nonostante il buio e i suoni inquietanti della foresta, sentire i richiami dei cervi in amore mi ha connesso profondamente con la natura. Anche senza ottenere lo scatto perfetto, questa esperienza rimane una delle più belle.
Gioielli dell’incolto
Conosco un campo incolto con acquitrini perenni che, senza intervento umano, favorisce la presenza di specie come il Sympetrum fonscolombii. Camminando, ne disturbo a decine, ma si tranquillizzano presto, permettendomi di fotografarle. Sono affascinato dalle libellule, catturando controluce per evidenziare le ali come gioielli.
Egretta gazzetta
In tanti anni di fotografia naturalistica, ho spesso snobbato la garzetta, forse per la sua diffusione. Tuttavia, osservandole in un luogo dove si radunavano in gran numero, ho scoperto il loro comportamento territoriale e aggressivo. Con pazienza, ho iniziato a fotografarle, notando come tolleravano la mia presenza.
Castelluccio: la fioritura
Tra fine maggio e metà luglio, la fiorita trasforma la piana di Castelluccio di Norcia in un evento spettacolare. Nonostante la sua notorietà tra i fotografi, mi ci sono avvicinato solo dopo il mio primo inverno a Castelluccio. Seguendo l’istinto, ho cercato di creare immagini astratte, mescolando la bellezza umana e naturale.
Rimandato a settembre
Le stagioni seguono il loro corso. Il caldo intenso e i 40 gradi in pianura mi costringono in casa. Non sopporto il caldo, e l’estate non è la mia stagione preferita. Riduco le uscite fotografiche e pubblico le ultime foto scattate prima della pausa estiva di due mesi, con malinconia.