L’inverno… latita da tempo sull’Appennino che riesco a frequentare. Purtroppo l’assenza di precipitazioni nevose consistenti ed il paesaggio che diventa spoglio non mi danno la spinta ‘per salire’. I laghi che non ghiacciano più ed un paesaggio che d’un tratto è grigio per il cielo spesso nuvoloso mi tengono lontano dai luoghi ai quali sono legato.
E’ così che, a queste condizioni, il Delta del Po diventa una delle mie mete preferite. Le nebbie, la calma del mare d’inverno, di luoghi quasi abbandonati, di pianure e luci fioche.
Qui, dove in questo periodo la natura prende il posto dei turisti estivi, mi piace muovermi, sostituisco le valli montane con le valli del Delta . I gabbiani, i beccapesci, le beccacce di mare, i chiurli, le pivieresse… tra loro i folletti del Delta: i diffidenti fratini, i piovanelli tridattili, i pancianera…
Il mio saggio ed esperto amico mi ripete che basta avere pazienza… bisogna aspettarli. Ma spesso è più forte di me, voglio provare ad avvicinarmi subito, strisciando, lentamente, sperando di essere invisibile ma ben sapendo che mille occhi osservano ogni mio movimento.
Cosciente che anche quando me lo permettono, sono un ospite sgradito che viene tollerato…